Ora che nel mondo stanno accadendo così tante cose – pandemia, problemi politici e sociali – per i responsabili aziendali l'employee engagement è una priorità. In che modo possono mantenere coinvolti i loro dipendenti in un periodo così dinamico?
In realtà la risposta cambia da un team all'altro e da un'azienda all'altra; ecco dove Peakon può intervenire. Si parla molto del gap esecutivo, ossia il divario tra un'iniziativa che favorisce il cambiamento e la capacità dell'azienda di realizzare quel cambiamento. L'engagement è la soluzione per colmare tale gap. Ma chi è nella posizione migliore per aumentare l'engagement? Riteniamo sia il manager diretto di un team. Le capacità e lo stile del manager sono i fattori di maggiore impatto sull'engagement di un team, pertanto è essenziale che il manager disponga di dati e insight in tempo reale su ciò che preoccupa il team.
Nel senso più ampio, un approccio manageriale che incoraggi l'engagement in un momento come questo deve essere aperto, comprensivo, comunicativo, rassicurante e in grado di semplificare le situazioni per promuovere la visione.
Il tuo team ha analizzato molti dati relativi allo stato d'animo dei dipendenti nell'ultimo anno. Cos'hai notato? Qualche risultato ti ha sorpreso?
Una delle cose di Peakon che più mi piacciono è il sito web Heartbeat, dove osserviamo le macrotendenze nei nostri dati. Fino ad ora abbiamo accumulato 153 milioni di risposte ai sondaggi.
Nel 2020, l'attenzione era concentrata sul modo in cui aziende e dipendenti reagivano alla pandemia di COVID-19. Un dato a sorpresa: abbiamo visto che nei primi sette mesi del 2020 l'employee engagement era aumentato del 2% per i clienti Peakon a livello globale.
La crescita maggiore è avvenuta nel settore dei servizi finanziari, che ha dovuto adottare cambiamenti rapidi per rimanere produttivo durante i lockdown. I nostri dati indicano una reazione positiva allo smart working, forse perché evita di frequentare ambienti di lavoro piuttosto stressanti. Abbiamo anche osservato che il numero di dipendenti che ritenevano che il loro benessere mentale fosse una priorità per il datore di lavoro è aumentato del 5%. È stato fantastico leggerlo e speriamo che la tendenza continui anche nel mondo post pandemia.
Quello che è mancato ai dipendenti nel 2020 sono state le opportunità di carriera. Mentre molti di noi hanno imparato molto, forse di più che durante un anno normale, i nostri dati dimostrano che il riconoscimento formale di tale apprendimento attraverso la crescita professionale e gli avanzamenti di carriera ha subito un leggero rallentamento.
Ora che Peakon entrerà a far parte di Workday, come prevedi che cambieremo il mondo del lavoro insieme? Che cosa ti entusiasma maggiormente?
In passato mi sono occupato di gestione del prodotto e engineering, pertanto per me è naturale pensare automaticamente alle opportunità per il prodotto. Le tecnologie combinate delle nostre due aziende potrebbero generare insight davvero in grado di trasformare il modo di gestire le aziende. Dobbiamo mirare a questo.
Workday eccelle nell'aiutare i clienti a utilizzare al meglio i loro dati. Insieme, potremo promuovere produttività, sviluppo dei talenti e fidelizzazione dei dipendenti per i nostri clienti, rendendo omogenea l'interazione dei dipendenti con le loro aziende. Non vedo l'ora di cominciare a farlo e so che il team Peakon la pensa come me.
**Secondo l'accordo definitivo, Workday acquisirà Peakon per un importo di circa 700 milioni di dollari in contanti, salvo rettifiche. Si prevede che la transazione verrà conclusa nel primo trimestre dell'esercizio fiscale 2022 di Workday, che si chiuderà il 30 aprile 2021, previa soddisfazione delle abituali clausole di chiusura, comprese le necessarie autorizzazioni normative.